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Ficus carica L.

Nome comune: Fico
Famiglia: MORACEAE


Posizione nel percorso del Campus: 52


Origine

Specie alloctona, originaria dell'Europa orientale e dell'Asia occidentale.


Distribuzione in Italia

Consulta la scheda sul Portale della Flora d'Italia


Descrizione

Portamentoarbustivo, con chioma espansa ed irregolare che raggiunge un'altezza massima di 10 metri. Fusto tortuoso e contorto, ramificato fin dalla base.
Scorza: liscia, grigiastra e poco spessa.
Fogliecaduche, semplici, palmate con 3-5 lobi, picciolate e dentellate ai margini. Le foglie sono larghe 4-7 cm con pagina superiore ruvida di colore verde scuro e pagina inferiore di colore verde-grigiastro.
Fiori: unisessuali, contenuti all'interno del cosiddetto "fico" che non è un frutto, bensì una infiorescenza cava con ricettacolo carnoso, chiamata siconio. I fiori maschili si trovano alla base del "fico", quelli femminili in prossimità del picciolo. Esistono due tipi di fiori femminili: brevistili e longistili
Il fico selvatico, o caprifico, produce tre tipi di siconi:

  1. profichi: hanno fiori maschili e fiori femminili brevistili, maturano in primavera
  2. forniti: hanno fiori maschili e tutti e due i tipi di fiori femminili, maturano in agosto-settembre
  3. fichi tardivi: hanno solo fiori femminili longistili, maturano nella primavera seguente.

Il fico domestico produce un solo tipo di siconi che maturano in primavera e hanno solo fiori femminili longistili.
Il fico, sia domestico che selvatico, ha una impollinazione molto specializzata, portata a termine unicamente dalle femmine di Blastophaga psenes, una piccola vespa che depone le proprie uova all’interno dei fiori femminili brevistili. Dato che i fiori del fico sono all’interno del siconio, l'insetto impollinatore deve entrare all’interno del "fico" attraverso la piccola apertura basale detta ostiolo. In autunno le femmine della vespa depongono le uova nei fiori brevistili del caprifico, da cui alla fine dell'aprile successivo si sviluppa la prima generazione di insetti. Le femmine di questa generazione escono dai fichi dove sono nate e penetrano nei profichi, deponendo nei fiori  brevistili le uova che origineranno la seconda generazione di insetti. Questi ultimi, uscendo dai profichi, incontrano i fiori maschili, si caricano di polline, entrano nei fichi forniti del caprifico o nei fichi del fico domestico e li fecondano, facendoli maturare. I siconi del fico domestico, avendo solo fiori longistili, non consentono la sopravvivenza dell'insetto: le vespe vi entrano, provano invano a deporre e muoiono al suo interno. Pertanto, per consentire la proliferazione dell’insetto e dunque l’impollinazione, in passato era uso mettere a dimora dei fichi selvatici nei pressi di quelli domestici; oggi invece la maggior parte della produzione è affidata a varietà partenocarpiche i cui siconi maturano anche in assenza di fecondazione.
Frutti: i veri frutti sono dei piccoli acheni contenuti dentro il ricettacolo carnoso e commestibile, comunemente chiamato "fico". Quindi, contrariamente al senso comune, i frutti del Ficus carica non sono i fichi, bensì i "granellini" contenuti al loro interno, frammisti alla polpa.


Esigenze pedoclimatiche

Specie rustica, ama il clima mediterraneo (danni gravi alla chioma si possono avere a temperature al di sotto dei -5°C) e terreni asciutti, a reazione neutra.


Usi e curiosità

Specie utilizzata notoriamente per la produzione di frutto di cui si conoscono innumerevoli cultivar, suddivise in unifere e bifere, a seconda del numero di fruttificazioni all'anno.



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portamento ficus carica
Portamento
Klearchos Kapoutsis [CC BY 2.0], via Wikimedia Commons
Ultimo aggiornamento: 26/10/2021 14:53
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