Pterocarya fraxinifolia (Lam.) Spach
Nome comune: Noce del Caucaso
Famiglia: JUGLANDACEAE
Posizione nel percorso del Campus: 86
Origine
Specie alloctona, originaria del Caucaso e dell'Iran introdotta in Europa alla fine del 1700.
Distribuzione in Italia
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Descrizione
Portamento: albero che raggiunge i 25 m di altezza con chioma globosa, bassa e molto espansa; fusto generalmente corto, diviso fin dalla base in molte ramificazioni o tronchi principali; rami eretti e arcuati alla base.
Scorza: spessa, bruno-grigiastra, con profonde fessure longitudinali.
Foglie: caduche, alterne, picciolate, lunghe 30-50 cm, imparipennate composte da 9-25 foglioline di forma lanceolata e margine finemente seghettato, di colore verde intenso nella pagina superiore, più chiaro in quella inferiore.
Fiori: unisessuali, riuniti in infiorescenze portate dallo stesso individuo (specie monoica); quelle maschili sono costituite da brevi amenti penduli lunghi 8-12 cm; quelle femminili da amenti lunghi 30-40 cm, posti in posizione terminale, di colore verde con punteggiature rossastre. Fioritura: aprile-maggio.
Frutti: piccole noci alate, di color grigio-ocra disposte radialmente lungo un asse da cui a maturità si distaccano progressivamente sotto l'azione del vento.
Esigenze pedoclimatiche
Predilige esposizione in pieno sole, con suoli umidi, argillosi e profondi. È specie ideale per piantagioni lungo l'argine dei fiumi perché tollera temporanee inondazioni. Presenta una buona tolleranza anche agli inquinanti atmosferici, mentre mal sopporta ambienti troppo caldi e siccitosi.
Usi e curiosità
Il nome del genere, Pterocarya, deriva dal greco (pteron=ala, karya=noce) e fa riferimento alla forma dei frutti. Pianta da noi utilizzata essenzialmente a scopo ornamentale, nei luoghi di origine è utilizzata per la produzione di legname.
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