Glossario - C
Caduco
Destinato a cadere. Contrapposto a persistente.
Calice
Insieme dei sepali, foglie modificate di solito di colore verde, che formano l'involucro più esterno del fiore delle Angiosperme. Non sempre presente.

Borgetti N., Isocrono D. (DISAFA) [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons
Capolino
Infiorescenza formata da molti fiori sessili inseriti in modo compatto sul ricettacolo. Il capolino simula un unico fiore: un esempio ben noto sono le margherite.
Capsula
Frutto secco, deiscente, derivato dalla trasformazione di un ovario formato da più parti (dette carpelli) e contenente più semi. Si apre attraverso diverse modalità (mediante pori, denti o setti).

Borgetti N., Isocrono D. (DISAFA) [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons
Cariosside
Frutto secco indeiscente e che è saldato all'unico seme da cui è difficilmente distinguibile.

Borgetti N., Isocrono D. (DISAFA) [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons
Casuali
Specie alloctone che si sviluppano autonomamente sul territorio ma che non sono in grado di formare popolamenti stabili ed indipendenti dall’apporto antropico.
Chioma
Complesso dei rami e delle foglie che forma la parte superiore di una pianta legnosa.
Cinorrodo
Falso frutto a coppa come ad esempio il frutto delle rose. Deriva da un ingrossamento del ricettacolo (parte terminale dell'asse che porta i fiori) che diventa carnoso e contiene al suo interno i veri frutti che sono degli acheni.

Borgetti N., Isocrono D. (DISAFA) [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons
Cladodio
Modificazione di un ramo che simula una foglia, divenendo verde e più o meno appiattito. Ne sono esempi le pale del fico d'India o le "foglie" del pungitopo.
Corimbo
Infiorescenza appiattita con peduncoli fiorali a diversa inserzione e lunghezza in modo da portare i singoli fiori tutti alla stessa altezza.

Borgetti N., Isocrono D. (DISAFA) [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons
Corolla
Insieme dei petali, foglie modificate di solito vivacemente colorate, che formano uno degli involucri del fiore delle Angiosperme. Non sempre presente.

Borgetti N., Isocrono D. (DISAFA) [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons
Cultivar
Varietà coltivata. Il termine è stato ufficialmente adottato durante il XIII Congresso di orticoltura (Londra,1952) al fine di distinguere le varietà coltivate dalle varietà spontanee. Si abbrevia in cv. o in alternativa è possibile indicare il nome della cultivar tra apici semplici. Es. Fagus sylvatica L. cv. Asplenifolia o Fagus sylvatica L. 'Asplenifolia'.
Cupola
Struttura formata da squame più o meno modificate che avvolge alcuni frutti e che deriva dalla modificazione dei piccioli fiorali. Ne sono esempi la parte superiore delle ghiande e il riccio della castagna.