Acer saccharinum L.
Nome comune: Acero saccarino
Famiglia: SAPINDACEAE
Posizione nel percorso del Campus: 80
Origine
Specie alloctona, originaria delle regioni orientali dell’America del Nord. Fu introdotta in Europa intorno al 1780 a scopo ornamentale.
Distribuzione in Italia
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Descrizione
Portamento: chioma irregolare a forma di cono rovesciato, molto larga ed espansa nella parte alta; fusto singolo oppure più fusti basali aperti verso l’esterno. Può raggiungere i 30 m di altezza.
Scorza: grigia e liscia; nei vecchi esemplari tende a diventare più scura e rugosa.
Foglie: semplici, decidue, opposte, picciolate, lunghe fino a 20 cm, palmate o con 5 lobi profondamente incisi, margine irregolare e dentato e apice pronunciato. La pagina inferiore è di colore argenteo e in autunno assumono colorazioni giallo-arancio o rosso brunastro.
Fiori: molto piccoli, privi di petali, riuniti in infiorescenze pendule. I singoli individui possono portare solo fiori unisessuali o anche qualche fiore ermafrodita. Le parti più vistose del fiore sono gli stami, gialli, e gli stimmi, rossi. Fioritura: marzo.
Frutti: disamare con ali allungate spesso asimmetriche, lunghe 2-5 cm, disposte a formare un angolo acuto.
Esigenze pedoclimatiche
La pianta è adatta a suoli umidi, argillosi, ricchi di sostanza organica, non tollera il ristagno idrico né l'eccesso di calcare; predilige esposizioni in pieno sole, è abbastanza resistente al freddo, risulta suscettibile al vento che può facilmente spezzare i rami.
Usi e curiosità
Pianta ornamentale a rapido accrescimento utilizzata in parchi e viali in particolare per i colori autunnali delle foglie. L'epiteto specifico saccharinum fa riferimento alla linfa zuccherina, utilizzabile come dolcificante.
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Matthieu Sontag (User:Mirgolth) [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons

Sten [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons

Jason Sturner [CC BY 2.0], via Wikimedia Commons

© Derek Ramsey / derekramsey.com, via Wikimedia Commons