Carpinus betulus L.
Nome comune: Carpino bianco
Famiglia: BETULACEAE
Posizione nel percorso del Campus: 15, 68, 82
Origine
Specie autoctona, originaria dell'Europa centrale e delle regioni Caucasiche.
Distribuzione in Italia
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Descrizione
Portamento: albero che può raggiungere 20-25 m di altezza, ha chioma densa di forma globosa, fusto scanalato e rami con andamento tendenzialmente verticale che conferiscono alla pianta una forma slanciata. Può essere allevato anche con portamento arbustivo come specie da siepe.
Scorza: di colore grigio cenerino, sottile e liscia.
Foglie: caduche, alterne, semplici e di forma ovato-oblunga, con apice appuntito e base che si arrotonda fino ad introflettersi; il margine è doppiamente seghettato, la nervatura è molto ben marcata. Presenta un breve picciolo (1-2 cm). La pagina superiore è liscia e di colore verde scuro, quella inferiore è più chiara e presenta una fine peluria soprattutto in corrispondenza delle nervature.
Fiori: pianta monoica con fiori unisessuali poco vistosi, raggruppati in infiorescenze. I fiori maschili sono riuniti in amenti penduli, lunghi da 1 a 4 cm, di colore giallastro; le infiorescenze femminili sono amenti più piccoli, di colore verdastro, localizzati all'apice dei rametti. Fioritura: inizio primavera.
Frutti: acheni verdastri, di 5 mm di diametro, con costolature longitudinali, riuniti, come i fiori, in gruppi penduli di 10-15 cm. Ogni frutto ha una brattea fogliacea, triloba con lobo mediano più lungo.
Esigenze pedoclimatiche
Pianta molto rustica, che si adatta molto bene a vari substrati e predilige terreni argillosi e calcarei, profondi e ricchi di sostanza organica umificata. Specie sciafila che si adatta facilmente a condizioni di mezz'ombra.
Usi e curiosità
Insieme alla farnia (Quercus robur) costituiva le vaste foreste primarie che coprivano la Pianura Padana prima della colonizzazione e bonifica da parte dei romani. Pare che il suo nome derivi proprio dalle popolazioni celtiche che la popolavano. Come specie ornamentale è particolarmente apprezzato per la resistenza alle potature e per la sua fitta chioma, caratteristiche che lo rendono molto adatto alla costituzione di siepi.
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Stefan.lefnaer [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons

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I, ArtMechanic [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons