Hedera helix L.
Nome comune: Edera
Famiglia: ARALIACEAE
Posizione nel percorso del Campus: 28
Origine
Specie autoctona, originaria delle regioni atlantiche e mediterranee dell'Europa.
Distribuzione in Italia
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Descrizione
Portamento: liana strisciante o rampicante che può svilupparsi anche per alcune decine di metri; talvolta alcuni esemplari presentano un portamento arbustivo. Questa pianta è capace di arrampicarsi su vari supporti (ad esempio: rocce, muri e alberi) poiché i suoi fusti sono dotati di sottili radici avventizie, riunite in fascetti e modificate in modo da poter aderire a varie superfici.
Scorza: i fusti, inizialmente erbacei, diventano con l'età legnosi a scorza grigistra e fessurata.
Foglie: persistenti, semplici, alterne, di colore verde più scuro e lucido sulla pagina superiore, di solito con larghezza inferiore a 15 cm. L'edera presenta una spiccata eterofillia infatti i rami che portano fiori presentano foglie di forma ovato romboidale mentre quelli sterili sono coperti da foglie tipicamente con 5 lobi.
Fiori: poco vistosi e verdognoli, sono raccolti in infiorescenze ombrelliformi e producono un nettare molto apprezzato dagli insetti bottinatori. Fioritura: settembre-novembre.
Frutti: bacche nere a maturità, consumate dagli uccelli ma non commestibili per l'uomo.
Esigenze pedoclimatiche
È una pianta invasiva e resistente al freddo; predilige ambienti freschi con una buona disponibilità di acqua e prospera anche in condizioni di forte ombreggiamento.
Usi e curiosità
Esistono moltissime cultivar di edera differenti tra loro per forma, dimensione e colore del fogliame e per sviluppo della pianta. Oltre all'uso come rampicante, questa specie trova impiego come tappezzante (per la sua capacità di coprire il suolo), ricadente e, nell'arte topiaria, per la costituzione di sculture vegetali. Può anche essere coltivata come pianta da appartamento. Le sue fronde trovano impiego nelle composizioni floreali. L'edera è un'importante fonte di approvvigionamento per le api data l'epoca di fioritura tardiva e perché, sul suo fogliame, è spesso presente della melata (secrezione zuccherina prodotta da alcuni insetti parassiti delle piante). Alcuni studi condotti dalla NASA ne suggeriscono un impiego nella fitodepurazione essendosi rivelata efficace nel rimuovere il benzene. L'edera è, insieme alla vite, legata al mito del dio Dioniso.
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