Robinia pseudoacacia L.
Nome comune: Acacia
Famiglia: FABACEAE
Posizione nel percorso del Campus: 79
Origine
Specie alloctona, originaria degli Stati Uniti settentrionali, fu introdotta in Europa nel 1601 dove si è ampiamente naturalizzata fino a diventare invasiva. Sessant'anni dopo venne introdotta in Italia presso l'Orto Botanico di Padova.
Distribuzione in Italia
Consulta la scheda sul Portale della Flora d'Italia
Descrizione
Portamento: albero alto fino a 25 m, dal fusto eretto, spinoso negli esemplari giovani, con chioma espansa e rada. Produce abbondanti polloni.
Scorza: rugosa, di color grigio bruno e fessurata.
Foglie: caduche, composte e imparipennate, lunghe 30-40 cm, munite di stipole spinose, si inseriscono in modo alterno sui rami.
Fiori: ermafroditi, dalla classica forma papilionacea, sono bianchi, profumati e riuniti in infiorescenze (racemi) pendule. Fioritura: maggio-giugno.
Frutti: legumi sessili, coriacei, 5-10 cm di lunghezza, contenenti 4-10 semi. Rimangono sulla pianta fino all'inverno.
Esigenze pedoclimatiche
Molto rustica, eliofila, a crescita rapida anche su terreni degradati dove diviene facilmente invasiva.
Usi e curiosità
Il nome del genere (Robinia) fu dedicato da Linneo a Joan Robin (1550-1629), farmacista e direttore dei giardini reali in Francia, che la utilizzò per primo in Europa come pianta ornamentale. L'epiteto specifico (pseudoacacia) significa simile all'acacia. L’esemplare piantato da Robin è ancora oggi visibile a Parigi nel 5° arrondissement. In selvicoltura è utilizzata per contenere argini e scarpate. Il legno è usato per la fabbricazione di utensili e in Piemonte rappresenta oltre un terzo del legno tagliato a scopo energetico. È una pianta mellifera.
Pagine correlate
Consulta le schede delle specie invasive sul sito della Regione Piemonte.
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