Salvia rosmarinus Schleid. (= Rosmarinus officinalis L.)
Nome comune: Rosmarino
Famiglia: LAMIACEAE
Posizione nel percorso del Campus: 45
Origine
Specie autoctona, originaria delle regioni mediterranee.
Distribuzione in Italia
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Descrizione
Portamento: arbusto con fusti prostrato-ascendenti o eretti, molto ramificati.
Scorza: grigio verde e pelosa nei giovani rametti, legnosa e marrone chiaro a maturità.
Foglie: persistenti, semplici e lineari, opposte, lunghe 2-3 cm e larghe 2-4 mm, ricche in olio essenziale dall'odore gradevole. La superficie superiore è verde scuro, glabra, lucida, l'inferiore è coperta da uno strato bianco formato da peli fittissimi e brevissimi.
Fiori: ermafroditi, zigomorfi di colore viola-azzurro pallido, frammisti a piccole foglie in inforescenza dense. Fioritura: marzo-agosto.
Frutti: acheni brunastri racchiusi nel calice.
Esigenze pedoclimatiche
Pianta che caratterizza la vegetazione delle garighe mediterranee. Ampiamente coltivata altrove, può essere messa a dimora anche in terreni siccitosi e calcarei, adatta soprattutto per le zone a clima mite; può essere coltivata all'aperto, in piena terra, anche nelle regioni dell'Italia settentrionale, se posta in posizioni riparate, ad esempio contro un muro esposto a sud.
Usi e curiosità
Uno studio condotto sul DNA ha recentemente portato alla riclassificazione del rosmarino, in passato ritenuto appartenente al genere Rosmarinus ora è ascritto al genere Salvia. Di utilizzo molto vario: come aromatica in cucina, per la produzione di miele, in cosmesi e profumeria ed in farmacia come essenza medicinale. È interessante anche dal punto di vista ornamentale; esistono numerose cultivar con colore del fiore e portamento diversi.
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Acabashi [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons

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