Viburnum tinus L.
Nome comune: Viburno tino
Famiglia: VIBURNACEAE
Posizione nel percorso del Campus: 20, 26
Origine
Specie autoctona, originaria delle regioni mediterranee.
Distribuzione in Italia
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Descrizione
Portamento: arbusto che non supera i 4 m di altezza; i rami numerosi, eretti ed opposti formano una chioma densa e compatta.
Scorza: di colore verde brunastro con lenticelle verticali.
Foglie: persistenti, opposte, semplici e di forma ovato-ellittica con apice acuminato, base arrotondata e margine intero; sono lunghe 6-8 cm; la pagina superiore è lucida ed assume una colorazione verde scura.
Fiori: ermafroditi, riuniti in vistose infiorescenze a corimbo. I boccioli sono rosa, i petali bianchi. Fioritura: ottobre-maggio.
Frutti: drupa di 0.5 cm di diametro, vira dal bluastro al nero nel corso del processo di maturazione.
Esigenze pedoclimatiche
Cresce spontanea nella macchia mediterranea in tutta l'Italia centro-meridionale e nella zona insubrica. Specie molto rustica, predilige esposizione in pieno sole (ma si adatta anche ad ambienti parzialmente ombreggiati), terreni ben drenati e ricchi di sostanza organica. Resiste a lunghi periodi di siccità e a temperature invernali intorno a -10°C e può, quindi, subire danni causate da gelate, ma presenta anche buona capacità di ripresa. Sopporta la coltivazione in contenitore.
Usi e curiosità
Viene impiegato come pianta ornamentale per la formazioni di dense siepi formali, di barriere verdi o come singolo cespuglio ad effetto. È specie tossica.
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